Motori

ALPINE: IED a Torino, una partnership win-win che va oltre una Concept Car

Svelata lo scorso 18 marzo, la concept car A4810 Project by IED è il frutto della collaborazione tra Alpine e la filiale torinese dell’Istituto Europeo di Design (IED), scuola di design con sede a Milano. Raphaël Linari, Capo Designer di Alpine, ripercorre la storia di questa partnership e della realizzazione della concept car, sottolineando i tanti vantaggi che ne potranno trarre l’Istituto e la Marca automobilistica, soprattutto per la scoperta dei talenti.

Ecco il compito su cui, da Settembre 2021, hanno lavorato ventotto studenti del Master in Transportation Design dell’Istituto Europeo di Design (IED), scuola di design con sede a Torino. Un progetto allettante, tanto più che non si trattava solo di progettare una concept car futuristica su carta e poi su schermo, ma anche di realizzarla come modello fisico in scala 1:1. Come fa l’Istituto ogni anno accademico con una marca diversa, lo scopo originale era quello di presentare il risultato al Salone dell’Auto di Ginevra. Purtroppo, l’evento è stato annullato nel 2022 – dopo essere stato cancellato anche nel 2021 – ma ciò non ha impedito agli studenti di andare fino in fondo al loro progetto. È così che la concept car A4810 Project by IED, frutto del loro lavoro, è stata svelata il 18 marzo, durante una conferenza stampa organizzata nell’Istituto stesso.

Si chiamano Nicolas, Carlos, Abhijeet, Virginia, Sanjay, Valentino e Faruk, sono ragazzi e ragazze provenienti da diversi Paesi come l’India, la Cina, l’Italia, gli Stati Uniti, la Repubblica Dominicana, il Mali, la Spagna e Taiwan. Sotto la supervisione di due professori e il patrocinio di Raphaël Linari, Capo Designer di Alpine, formatosi a suo tempo allo IED, hanno lavorato sull’argomento di buona lena, con un semplice briefing verbale e senza documenti di supporto. «Ho fornito loro le chiavi per comprendere la Marca, il suo design e la sua eredità, ma ho stabilito pochissimi vincoli. Dovevano poter dare libero corso alla loro creatività, senza sentirsi limitati» spiega Raphaël.

Non c’era nessun problema di ingegneria o produzione da risolvere per gli studenti, che hanno affrontato il compito a mente libera. Solo le dimensioni principali del veicolo (lunghezza, altezza, larghezza e dimensioni dei pneumatici) erano state date in anticipo. Raphaël descrive il loro lavoro con una bella immagine: «Le dimensioni erano quelle di una supercar. Per gli studenti costituivano una specie di scatola in cui bisognava porre il conducente, i sedili, il motore e soprattutto immaginare le proporzioni del veicolo.»

Ma perché una supercar e non una classica auto sportiva come l’A110 o un prototipo di endurance come l’A480? «Non bisognava interferire con i progetti Alpine già in corso, sia per i veicoli di serie che per le auto sportive, ma si doveva dare agli studenti la possibilità di portare la Marca ai massimi livelli. La tematica della supercar si è ben presto imposta» racconta Raphaël precisando anche che è stato Laurent Rossi, CEO di Alpine, a chiedere che la concept car fosse dotata di motorizzazione a idrogeno per proiettare ancor di più la Marca verso il futuro.

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