Motori

OPEL: sedili comodissimi, dalla Lutzmann alla nuova Opel Astra

Opel sviluppa e produce automobili dal 1899 e, fin dal primo giorno, lo slogan del marchio è stato “Democratizzare tecnologie di vertice e renderle accessibili a tutti”. Nel corso degli anni, Opel ha introdotto numerosi progressi tecnici, mettendoli a disposizione del grande pubblico, come per esempio sistemi di propulsione particolarmente efficienti e telai di livello superiore, oltre a sistemi di assistenza alla guida all’avanguardia. Per Opel il comfort di guidatore e passeggeri è sempre stato una priorità. Dopo tutto chi utilizza l’auto vuole soprattutto una cosa: viaggiare in modo comodo e rilassante. In questo i sedili svolgono un ruolo fondamentale, essendo l’interfaccia tra l’uomo e la macchina. Di conseguenza Opel si è concentrata fin da subito sul loro sviluppo, con la consapevolezza che sedili dalla forma ergonomica aumentano il comfort e la sicurezza, due aspetti ai primi posti in ogni progetto del costruttore tedesco fin dalla presentazione delle prime automobili. La Opel “Patentmotorwagen” del 1899, tanto per fare un esempio, montava già i sedili in pelle.

L’elenco dei momenti salienti nello sviluppo dei sedili dall’inizio della produzione automobilistica, che risale a ben 123 anni fa, contempla l’introduzione della regolazione longitudinale nel 1931, i leggendari sedili reclinabili della Opel Kapitän, la regolazione in altezza sulle Opel Monza e Senator verso la fine degli anni Settanta del secolo scorso e il sistema di sedute Flex7 sulla prima Opel Zafira 23 anni fa. Nel 2003 apparve per la prima volta su una Opel, la Opel Signum, il primo sedile ergonomico certificato dagli esperti di ergonomia dell’associazione indipendente AGR. Oggi, è possibile ordinare le nuove Opel AstraOpel CrosslandOpel Insignia e Opel Grandland con questi pluripremiati sedili ergonomici, ulteriormente sviluppati.

Per creare un tipico sedile Opel, gli ingegneri iniziano dalla struttura. I componenti che vi vengono successivamente adattati, come le schiume e i rivestimenti, conferiscono al sedile la forma e il carattere tipici. Le schiume poliuretaniche possono essere modellate individualmente per i diversi tipi di clienti, da chi preferisce avere una seduta tipo poltrona a chi la vuole un po’ più comoda o dall’aspetto più sportivo.

Lo sviluppo di un sedile richiede circa tre anni. Il sedile è uno dei componenti più complessi di un’automobile. L’efficienza è quindi fondamentale. Una volta progettato il sedile, inizia la fase di test. Gli specialisti di Opel testano i sedili il prima possibile: si tratta di uomini e donne, veri esperti di sedute, che accompagnano l’intero processo di sviluppo. Quando si progetta un nuovo sedile, nel lavoro confluisce anche il feedback precedentemente ricevuto dai clienti.

I sedili devono inoltre rispettare i requisiti di sicurezza previsti dalla legge. Se, per esempio, si attivano gli airbag laterali, il tessuto o la copertura del sedile deve aprirsi correttamente. Ovviamente in caso di incidente il sedile non deve deformarsi.

Alla fine del XIX secolo, nessuno si sarebbe immaginato che in futuro sarebbero esistiti sedili tecnologicamente sofisticati; tutta l’attenzione era infatti rivolta alla potenza del motore, mentre la comodità aveva una rilevanza inferiore. Le automobili assomigliavano ancora alle carrozze, così come i sedili. Prendiamo per esempio la Opel Patentmotorwagen “System Lutzmann” del 1899: la vettura nel suo insieme e anche i sedili, disposti in verticale e senza alcun tipo di regolazione, ricordavano quelli di una carrozza. Opel decise quindi di concentrarsi su un altro elemento che costituì un grosso passo avanti in termini di comfort per l’epoca: il divanetto era infatti rivestito di pelle, un vero e proprio lusso.

Trenta anni dopo, nel 1929, il sedile della Opel 4/20 “Moonlight Roadster” era sempre un divanetto rigido e fisso, ma era posizionato molto più in basso e permetteva ai passeggeri di allungare le gambe, proprio come avviene oggi. Nel modello quattro porte e nella berlina era possibile abbattere i sedili anteriori. Il passo successivo giunse poco dopo, con la Opel 1.8 Litri: i sedili anteriori si potevano regolare in direzione longitudinale. Vediamo che cosa c’era scritto sulle brochure dell’epoca: “I sedili anteriori regolabili sono come poltroncine: profondi e piacevoli, con comodi schienali”. La Opel 1.2 Litre Regent vantava un’altra caratteristica distintiva: “Sedili anteriori e posteriori ampi, comodi e invitanti. Per accedere al grande bagagliaio basta piegare in avanti gli schienali dei sedili posteriori”. Comfort e praticità: una combinazione già presente nel 1931.

Nei primi anni Cinquanta del secolo scorso, i sedili della Opel Olympia erano fissati a un telaio di metallo e si potevano regolare in direzione longitudinale. Per facilitare l’ingresso dei passeggeri seduti in seconda fila, si potevano reclinare in avanti gli schienali dei sedili anteriori. Nel 1956, la Opel Kapitän L fece un ulteriore passo in avanti aumentando il comfort dei sedili. “Chi siede su uno dei sedili anteriori, regolabili individualmente, può reclinare lo schienale completamente fino a raggiungere la posizione orizzontale, semplicemente tirando la leva e appoggiandosi al sedile”, così la descrizione. Nasceva in questo modo il sedile “relax” o “reclinabile”. “Basta tirare leggermente la leva per ‘personalizzare’ la posizione del sedile.” I binari su cui scorrevano i sedili erano montati su un supporto inclinato. Ciò significava che l’altezza della posizione del sedile cambiava in funzione della regolazione longitudinale. Già allora veniva evidenziata l’importanza dei sedili per la sicurezza: “In particolare in curva, si può chiaramente percepire la forma corretta di questi sedili e tutto il supporto che essi offrono. Il risultato è una sensazione di piacere e sicurezza di cui non vorrete più fare a meno”.

Nel 1968 iniziò la produzione di serie della Opel GT. Questo modello leggendario si distingueva per lo stile audace e sportivo della carrozzeria e dell’abitacolo. I passeggeri si accomodavano su sedili dal profilo sportivo. I cuscini della seduta, più lunghi del normale, e un notevole miglioramento della sezione delle spalle indicavano già la direzione che avrebbero preso gli sviluppi futuri. Dalla fine degli anni Sessanta Opel equipaggiò gradualmente diversi modelli con poggiatesta in opzione, come avvenne per esempio sulle Opel Kadett B, Rekord C, Commodore A e Olympia A. La successiva importante fase di sviluppo giunse nel 1978: in linea con la convinzione che il “Comfort è una funzione della tecnologia”, Opel presentò i sedili regolabili in altezza su diversi allestimenti delle Opel Monza A e Opel Senator A. “Per consentire a ogni persona alla guida della vettura, indipendentemente dall’altezza o dalla corporatura, di avere la posizione migliore e la massima visibilità, il sedile lato guidatore può essere regolato in modo continuo in direzione longitudinale, nell’inclinazione dello schienale (…) e sulla Opel Senator CD anche in altezza”, così la brochure Opel descriveva le varie possibilità di regolazione.

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