Motori

OPEL: Grandland scopre lo shopping tax-free di Livigno

Opel Grandland continua a rappresentare il volto del Marchio del Fulmine: Opel Vizor propone una calandra dal design moderno che si allarga su tutto l’anteriore, integrando i tecnologici fari. Nell’abitacolo, l’Opel Pure Panel offre una un’inedita esperienza detox, con le informazioni preferite in primo piano grazie ai due schermi digitali affiancati.

Alla contemporaneità del suo design, Opel Grandland associa un’offerta propulsiva dall’ampia libertà di scelta. Il versatile motore 1.2 benzina da 130 CV si offre con cambio manuale a 6 rapporti, oppure il cambio automatico AT8 dall’esemplare fluidità grazie ai suoi 8 rapporti. Lo stesso cambio fa parte della dotazione di serie del Diesel Ecotec 1.5 da 130 CV.

Due versioni ibride plug-in portano invece Opel Grandland nella nuova dimensione della mobilità elettrica, grazie alla presenza di un motore benzina 1.6 affiancato da uno oppure 2 motori elettrici, alimentati da una batteria di trazione da 13,2 kWh.  Con un’autonomia che può raggiungere 65 km in modalità 100% elettrica, la variante Hybrid4 si avvantaggia dei 2 motori elettrici per una gratificante trazione integrale, con cui affrontare con ancora maggiore sicurezza le insidie di una strada sterrata, così come di un tratto innevato durante l’inverno.

Motricità in sicurezza quindi, accompagnata da una esaustiva offerta che riguarda i fari: i 168 moduli (84 per parte) del sistema IntelliLux LED® Pixel consentono di adattare in continuazione il fascio di luce alla situazione di guida e all’ambiente esterno, senza abbagliare gli altri veicoli.

Un’altra tecnologia presente su Opel Grandland aumenta ulteriormente la sicurezza in maniera emblematica: grazie al sistema Night Vision una telecamera ad infrarossi rileva persone e animali fino a 100 metri di distanza dalla vettura nella direzione di marcia, rilevando la differenza di temperatura rispetto all’ambiente circostante. Il sistema avvisa chi guida mostrando la posizione, per esempio dei pedoni oppure di un animale selvatico in attraversamento, sullo schermo digitale da 12 pollici della strumentazione.

In Lombardia, Livigno si trova nella provincia di Sondrio ed al confine con la Svizzera. A causa della morfologia della valle, e per agevolare il lavoro agricolo, il paese si è sviluppato in maniera particolare, poiché le abitazioni sono state costruite direttamente sui terreni coltivati, in modo da ridurre le distanze tra i luoghi di raccolta del fieno e quelli di consumo. Negli anni si è modellato per quasi tutta la lunghezza della valle, formando il curioso aspetto di un serpente ininterrotto di case, inserito in un altopiano di oltre 22 chilometri. Con un’altezza media di 1.800 metri sul livello del mare, gli abitanti hanno dovuto fronteggiare un prolungato isolamento invernale, oggi meno pesante vista la presenza di due passi alpini (di cui uno chiuso in inverno) ed un tunnel.

La posizione geografica di Livigno si avvantaggia di un’esposizione alla luce del sole, che abbraccia entrambi i versanti della valle nell’arco della stessa giornata. I suoi abitanti si sono ingegnati per sopravvivere, adattandosi alle stagioni e sfruttando ogni risorsa a disposizione. Per comprendere l’evoluzione di questo particolare territorio, è raccomandata una visita al ‘Mus!’ museo di Livigno e Trepalle, localizzato in una antica casa del centro. Qui sono custodite le memorie di un passato lontano eppure vicino, con numerose testimonianze di come lo spirito di adattamento abbia permesso ad una intera comunità di sopravvivere, in un ambiente isolato e avaro di risorse.

Da tempo Livigno è una zona extradoganale, in cui è possibile fare acquisti con una significativa convenienza su numerosi generi, grazie all’esenzione di alcune imposte, come ad esempio l’IVA. I privilegi fiscali iniziano dal Medioevo, quando erano legati sia alla condizione di isolamento, sia allo stato di necessità degli abitanti. Dopo la svolta all’inizio del periodo napoleonico, le successive leggi hanno contribuito allo sviluppo economico di Livigno spingendo parecchi turisti in visita per acquistare zucchero, sigarette, alcool e carburanti a prezzi inferiori rispetto al resto d’Italia.

Solo dopo la seconda metà del XIX secolo il paese inizia a pensare al turismo come risorsa, ma è l’apertura annuale del passo del Foscagno verso la Valtellina a dare l’avvio al turismo invernale, facendo diventare la neve la principale attrattiva di Livigno. Grazie al tunnel del Gallo, alla fine degli anni ’60 viene invece aperto un collegamento con il Nord Europa. Non è quindi un caso, se nelle prossime Olimpiadi Invernali del 2026 proprio a Livigno si svolgeranno le gare di freestyle e snowboard.

Proprio lo sport si conferma come forte elemento di attrazione, ad iniziare dall’escursionismo, affiancato da bicicletta e downhill che possono contare su ben 3.200 chilometri di percorsi mappati. Ogni anno, in estate si rinnovano differenti appuntamenti agonistici di livello internazionale: a giugno la Sky Marathon da 34 km e il Livigno Sky Trail da 17 km, il 23 luglio ha luogo la mezza maratona della Stralivigno con i suoi 21 km, mentre il 2 settembre va in scena il triathlon estremo di ‘Icon’.

Non è comunque solo lo sport, a catalizzare l’attenzione di un turismo contemporaneo che strizza l’occhio anche alla cultura. Lo testimonia ‘La Milanesiana’ in agenda dal 25 luglio, con tre giornate dedicate a letteratura, musica, cinema, scienza, arte, filosofia, teatro, diritto, economia e sport, in presenza di ospiti italiani ed internazionali.

Immancabile anche la gastronomia, che in questo caso focalizza le peculiarità del territorio: ‘Sentiero Gourmet’ è previsto il 15 di luglio con una accattivante formula di 5 chilometri divisi in tappe, dove 5 chef stellati preparano deliziosi finger food gourmet. Il percorso gastronomico parte con gli antipasti, per poi passare ai primi, i piatti di mezzo, i secondi, i dolci e ed una scelta di caffè, il tutto accompagnato da una pregiata selezione di vini.

Il mese si chiude in bellezza il 29 luglio, con la ‘Festa del costume livignasco’, tuffo nella Livigno di un tempo per scoprirne le origini e le tradizioni. Una sfilata degli abiti caratteristici ‘di una volta’ utilizzando i mezzi di un tempo, completa di rappresentazioni di vita quotidiana, con cui comprendere a pieno il passaggio tra passato e presente.

Livigno continua quindi a valorizzare orgogliosamente le proprie radici, in attesa dell’arrivo di quell’inverno che tipicamente vede questa località favorita per l’arrivo della prima neve, grazie all’elevata altitudine. I suoi 150 km di piste, e 33 impianti di risalita, sono la dimostrazione di come la comunità abbia saputo svilupparsi, partendo da quel ‘tax-free’ che voleva compensare un disagio oggi trasformato in opportunità.

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